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Mobilità sostenibile a metà: la denuncia di Marco Giovagnorio su Roma e gli autobus elettrici fermi nei depositi

Mobilità sostenibile a metà: la denuncia di Marco Giovagnorio su Roma e gli autobus elettrici fermi nei depositi

Un’ambiziosa promessa verde si scontra con una realtà molto meno virtuosa. A lanciare l’allarme è Marco Giovagnorio, consigliere del Municipio XIII e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia Roma, che denuncia una situazione paradossale nella gestione del piano di transizione ecologica della Capitale.

Secondo Giovagnorio, mentre l’amministrazione guidata dal Sindaco Roberto Gualtieri continua a sbandierare numeri e investimenti in mobilità sostenibile, la realtà è ben diversa: a fronte dell’acquisto di circa 400 autobus elettrici, oggi solo quattro colonnine di ricarica risultano operative.

Una sproporzione clamorosa che ha un impatto diretto sulla vita quotidiana dei cittadini, costretti ad attendere mezzi pubblici che restano bloccati nei depositi per mancanza di infrastrutture adeguate.

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Roma “green” secondo Gualtieri: 400 autobus elettrici, ma solo 4 colonnine di ricarica! Risultato? Tutti fermi nei depositi mentre i cittadini aspettano alle fermate. Un’altra promessa ecologica… senza corrente!

Marco Giovagnorio Consigliere Municipio XIII

Quella che avrebbe dovuto essere una rivoluzione ecologica si sta rivelando, nei fatti, una paralisi. I nuovi autobus, simbolo del rilancio green della città, non possono entrare in servizio per l’assenza delle necessarie dotazioni tecniche.

Di conseguenza, il trasporto pubblico continua a soffrire ritardi e inefficienze, soprattutto nelle periferie, dove la promessa di un servizio più moderno e sostenibile si è già infranta.

Per Giovagnorio, si tratta dell’ennesima dimostrazione di come gli annunci dell’amministrazione comunale non siano accompagnati da una pianificazione concreta. Una politica fatta più di slogan che di risultati tangibili, in cui le iniziative ambientali sembrano servire più all’immagine che a migliorare davvero la qualità della vita urbana.

La denuncia pone l’attenzione su un problema strutturale: l’assenza di una rete di ricarica capillare, necessaria per rendere davvero operativi i mezzi elettrici acquistati. Senza interventi tempestivi e coerenti, il rischio è che Roma rimanga impantanata in un’eterna fase di transizione, dove il cambiamento si ferma alle intenzioni.

Nel frattempo, i cittadini continuano a pagare il prezzo delle inefficienze, tra attese interminabili alle fermate e un servizio che, nonostante i proclami, resta ben lontano dagli standard di una capitale europea moderna e sostenibile.

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